Che l’alimentazione sia diventato uno strumento di prevenzione, ritengo sia una consapevolezza acquisita dalla maggior parte della popolazione, la quale, negli ultimi anni ha acquistato maggiore coscienza e attribuito un valore crescente all’alimentazione come un veicolo finalizzato al raggiungimento di uno stato di salute ottimale e alla prevenzione delle innumerevoli patologie croniche che rappresentano il male di oggi.
Difatti i dati ISTAT ci dicono che le malattie croniche sono causa di morte per 40 milioni di persone ogni anno (circa il 70% di tutti i decessi a livello globale). Il numero maggiore di decessi è dovuto alle malattie cardiovascolari (17,7 milioni di persone), seguite dai tumori (8,8 milioni), dalle malattie respiratorie (3,9 milioni) e così via.
Il dato che ci deve far riflettere è che il comune denominatore, di queste patologie, sono i fattori ambientali sui quali possiamo agire nonchè annoverati come i principali fattori di rischio che contribuiscono all’insorgenza di queste malattie croniche: sul podio si colloca, in primis, una cattiva alimentazione, a seguire, l’inattività fisica, l’esposizione al fumo di tabacco o l’uso dannoso di alcol o fattori inquinanti inalati o assunta per os con il cibo contaminato da agenti chimici, per esempio.