Le Aree Chirurgiche di competenza del Marrelli Hospital sono:
La Chirurgia cervico-facciale è la specializzazione medica che si occupa in età pediatrica e adulta, della fisiologia e delle patologie benigne o maligne del cavo orale, faringe , laringe, seni paranasali, ghiandole salivari e tiroide e dei relativi linfonodi satelliti, secondo le più avanzate tecniche chirurgiche il più possibile conservative e mini-invasive, salvaguardando comunque le probabilità di guarigione.
Essa include inoltre la diagnosi e il trattamento delle malattie a carico della funzione uditiva, vestibolare, olfattiva, gustativa e delle patologie dei nervi cranici, come pure la funzione della parola, del linguaggio, della voce.
Alcune delle patologie di competenza della Chirurgia Cervico-facciale, ma con sedi localizzate in aree circostanti, vengono gestite all’interno del MARRELLI HOSPITAL con un approccio multidisciplinare e multispecialistico che coinvolge, prima e dopo l’intervento chirurgico, tutti gli altri specialisti in relazione alla specificità della malattia, con la finalità di stabilire la migliore strategia terapeutica per ciascun paziente.
La chirurgia bariatrica non è indicata per tutti e per potervi accedere occorre soddisfare alcuni requisiti dettati dalla Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità (SICOB);
i pazienti idonei devono essere maggiorenni e avere un Indice Di Massa Corporea superiore a 35 con delle comorbilità (ipertensione arteriosa, cardiopatie, problemi osteomuscolari, diabete) oppure semplicemente un Indice Di Massa Corporea superiore a 40.
Fra tutti i tipi di terapia, la chirurgia bariatrica è al momento l’approccio più efficace per la perdita di peso e il suo mantenimento a lungo termine, il cui successo clinico è garantito nel tempo solo da un impegno attivo anche da parte del paziente durante tutto il proprio percorso, soprattutto post-intervento.
Prima di affrontare tutto ciò, il paziente deve esserne pienamente consapevole ed è per questo che la fase preparatoria è così importante e richiede un accompagnamento ed un supporto psicologico che molti pazienti sottovalutano.
Per questo motivo il Marrelli Hospital ha pensato ad un team specializzato (Chirurgo, Endocrinologo, Psicologo e Nutrizionista) per poter garantire al paziente massima assistenza e sostegno sia prima che dopo l’intervento.
Di seguito viene elencato il percorso diagnostico da eseguire.
• Prima visita con il Chirurgo specialista
Il paziente incontra il chirurgo per la valutazione e la fattibilita dell’intervento che proporrà il tipo di intervento chirurgico adeguato
• Seconda visita con lo Psicologo ed il Nutrizionista
La consultazione è orientata alla conoscenza del soggetto obeso; al rilevamento di elementi legati al suo stile alimentare ed all’evidenzairsi di aspetti psicologici che possano influenzare la propria condotta e quindi la collaborazione al trattamento.
• Terza visita con l’Endocrinologo per escludere patologie sistemiche endocrine e metaboliche che vanificherebbero l’intervento stesso.
Tali consulenze sono finalizzati ad avere una indispensabile “idoneita” all’intervento
• Quarta visita Incontro nuovamente con il chirurgo che , dopo aver valutato l’esito degli incontri con lo psicologo, nutrizionista ed endocrinologo, concorda con il paziente le modalità dell’intervento e la seduta chirurgica.
Il consulto dello psicologo e del nutrizionista puo essere richiesto anche nel dopo intervento per condividere con il paziente i vissuti riferiti al cambiamento che sta attraversando e verificare un corretto adeguamento del regime alimentare al fine di non vanificare o compromettere in parte il percorso terapeutico avviato.
La chirurgia toracica tradizionale o toracoscopica si occupa del trattamento delle patologie di interesse chirurgico, neoplastiche e non neoplastiche, del polmone, della trachea, del mediastino dell’esofago, della parete toracica e del diaframma, e delle altre grosse strutture intra-toraciche.
La chirurgia toracica interessa moltissime malformazioni, masse tumorali, traumi trattati diversamente a seconda del luogo originale: parete toracica, pleura, mediastino, trachea, polmoni.
Si occupa dello studio e della cura (con tecniche di chirurgia classica o, ove vi siano le indicazioni cliniche, laparoscopica anche con finalità diagnostiche con biopsia e di stadiazione) delle patologie chirurgiche di origine neoplastica, funzionale o infiammatoria a carico dell’apparato digerente, compreso fegato, vie biliari e pancreas, nonché rene – surrene, in un ambito multidisciplinare che coinvolge, prima e dopo l’intervento chirurgico, tutti gli altri specialisti in relazione alla specificità della malattia e dunque con l’importantissimo apporto della loro collaborazione e professionalità (ad esempio: oncologia medica, radiologia diagnostica, medicina nucleare, endoscopia , ecc.) con la finalità di stabilire la migliore strategia terapeutica per ciascun paziente.
In particolare , la chirurgia epatobiliopancreatica tratta la patologia epato – bilio- pancreatica, effettuando l’analisi accurata di ogni singolo aspetto dei casi osservati e discussi, in maniera da proporre il trattamento più adeguato fra tutte le opzioni di cura possibili e, in caso di patologia oncologica con coinvolgimento del fegato, del pancreas, delle vie biliari e della colecisti , permette la individuazione di soluzioni tecniche e tecnologiche personalizzate per garantire al paziente sopravvivenza a lungo termine e adeguata qualità della vita .
Il reparto di Chirurgia Addomino-Pelvica si occupa della terapia chirurgica (con tecniche di chirurgia classica o, ove vi siano le indicazioni cliniche, laparoscopica anche con finalità diagnostiche con biopsia) delle patologie del’apparato digerente (esofago, stomaco, intestino tenue e colon-retto); del fegato, delle vie biliari e del pancreas; di reni e surreni; dell’apparato genito – urinario ed altri organi pelvici.
In gran parte dei casi la terapia chirurgica viene integrata con altre modalità terapeutiche sempre al fine di fornire al paziente l’assistenza complessiva più adeguata ed efficace.
Inoltre, specialmente in casi di patologie oncologiche, gli sviluppi della “ chirurgia addominale integrata” possono permettere di pervenire ad una diagnosi precoce e al trattamento conservativo e funzionale dei tumori colo-rettali, gastrici, enterici e del sistema epatobiliare.
In tale ambito l’innovazione tecnologica costituisce uno dei principali punti di forza laddove vengano utilizzate procedure chirurgiche con impiego di robot che permettono un minor grado di invasività e una maggiore possibilità di preservazione della funzionalità dell’organo rispetto a tecniche chirurgiche più tradizionali , con indubbi vantaggi per il paziente anche in termini di minor dolore post – operatorio e tempi più rapidi di convalescenza.
La Chirurgia mini-invasiva è dedicata soprattutto all’attività di chirurgia laparoscopica e toracica. Questa metodica consente di eseguire le procedure chirurgiche utilizzando un sistema di visione televisivo e di operare attraverso piccole incisioni cutanee lunghe al massimo 1 cm.
La grande innovazione della chirurgia laparoscopica è che il chirurgo non opera più con le mani “all’interno del corpo” del paziente, ma utilizzando strumenti ottici ed operativi introdotti attraverso le piccole incisioni praticate.
In questo modo il chirurgo opera guardando un monitor, dove l’immagine intraoperatoria è molto meglio definita e di dimensioni maggiori rispetto alla realtà.
Attualmente la maggior parte degli interventi di chirurgia generale sono eseguiti con questa metodica che ha ormai dimostrato di essere oncologicamente sicura e radicale quanto la chirurgia tradizionale pur presentando vantaggi per il paziente, legati alla minore invasività , e per il chirurgo che può contare su una migliore immagine operatoria e su una maggiore precisione.
I vantaggi della chirurgia laparoscopica sono legati alla sua minore invasività. Tra questi citiamo:
• minor dolore post operatorio
• ridotta degenza post operatoria
• più rapida ripresa della canalizzazione intestinale e dell’alimentazione per bocca
• più rapida ripresa dell’attività quotidiana.
Le patologia da noi trattate più frequentemente sono quelle a carico dell’apparato digestivo superiore (tumore dell’esofago e dello stomaco), i tumori del colon, i tumori colon rettali e i tumori epatobiliopancreatici.
Opera su qualsiasi distretto corporeo per correggere o riparare difetti morfologico – funzionali o le perdite di sostanza di svariati tessuti sia congeniti sia secondarie a traumi , neoplasie o malattie degenerative e per ristabilire una condizione di normalità o almeno aumentare la funzionalità di un organo danneggiato anche in seguito a intervento chirurgico, come nel caso della ricostruzione totale o parziale del seno oggetto di mastectomia, rappresentante una considerevole percentuale degli interventi della specie, o come in caso di interventi di chirurgia cervico–facciale.
Le tecniche fondamentali più utilizzate sono rappresentate dagli innesti (porzioni di tessuto che vengono completamente distaccate dall’area donatrice, per essere trasferite ed impiantate nell’area ricevente del paziente) e dai lembi (porzioni di tessuti, singoli o compositi, che mantengono una connessione con l’area donatrice e vengono trasferiti sull’area ricevente limitrofa con movimenti di scorrimento e/o rotazione, mantenendo una vascolarizzazione propria.
L’addome è un distretto di frequente interesse chirurgico: deformità possono interessare il piano cutaneo-adiposo responsabile dell’addome “pendulo”, oppure quello muscolo-aponeurotico responsabile dell’addome “globoso”. Entrambe queste situazioni possono coesistere ed essere eventualmente associate a ernie o laparoceli nel qual caso la sinergia con il chirurgo generale diviene ancora più stretta.
Un altro distretto fondamentale è quello mammario dove interventi di chirurgia oncologica per tumore rappresentano sempre una mutilazione che si ripercuote inevitabilmente sulla psiche della donna. È possibile ricostruire una mammella sia dopo una resezione parziale della stessa (quadrantectomia) che dopo una mastectomia (asportazione totale della mammella). La ricostruzione può essere eseguita contemporaneamente alla fase demolitiva (ricostruzione immediata) o in tempi successivi (ricostruzione differita).
La chirurgia ricostruttiva può avere un ruolo fondamentale nella cura complessiva del paziente anche per i positivi effetti psicologici che ne conseguono.
Si occupa soprattutto della ricerca e della cura del melanoma, un tumore della pelle particolarmente aggressivo, e di altri tumori neoplastici della pelle e dei sarcomi dei tessuti molli muscolari e cutanei, seguendo i pazienti dalla diagnosi alla chirurgia e alla eventuale terapia successiva, anche con l’ausilio di strumenti di e farmaci di ultima generazione.
Il melanoma cutaneo è un tumore che deriva dalla trasformazione tumorale dei melanociti, alcune delle cellule che formano la pelle. La pelle è l’organo più esteso del nostro corpo ed è formata da tre strati: l’epidermide, il derma e il tessuto sottocutaneo o grasso. I melanociti fanno parte, insieme ai cheratinociti, dell’epidermide e hanno il compito di produrre melanina, un pigmento che protegge dagli effetti dannosi dei raggi solari. In condizioni normali i melanociti possono dar luogo ad agglomerati scuri visibili sulla superficie della pelle e noti come nei (nevi è il termine medico).
I sarcomi dei tessuti molli nell’adulto sono forme tumorali che compaiono quando le cellule maligne si formano all’interno di un tessuto molle dell’organismo, indipendentemente dalla sede.
Tali tessuti sono i muscoli, i tessuti connettivi, i vasi sanguigni o linfatici, i nervi, i legamenti e il tessuto adiposo. Solo la biopsia permette di scoprire di quale tipo di sarcoma si tratta e da quale tessuto ha avuto origine.
I pazienti affetti da tumore della pelle sono generalmente trattati in Day surgery, ove si provvede al congelamento dei margini del tumore, quando la collocazione anatomica o altre caratteristiche non rendono opportuno interventi con ampie resezioni.
I sarcomi dei tessuti molli nell’adulto sono forme tumorali che compaiono quando le cellule maligne si formano all’interno di un tessuto molle dell’organismo, indipendentemente dalla sede come muscoli , tessuti connettivi, vasi sanguigni e linfatici, nervi, legamenti e tessuto adiposo e si differenziano in base all’aspetto morfologico delle cellule tumorali e alla loro somiglianza con i diversi tessuti normali.
Metà dei sarcomi muscolo – cutanei si formano a livello degli arti superiori o inferiori, gli altri possono interessare il tronco, la testa, il collo, gli organi interni o il retroperitoneo, ovvero la parte posteriore della cavità addominale, ricca di tessuto adiposo e connettivo Vengono sempre trattati multisciplinarmente e in collaborazione con altre unità a seconda della sede del tumore (ad esempio: chirurgia generale nel caso di localizzazione addominali).
Si occupa della prevenzione, diagnosi e cura delle malattie della mammella, con particolare interesse per le patologie tumorali, sia benigne che maligne, con interventi chirurgici che vanno dalla minima resezione fino alle mastectomie radicali.
Il tumore al seno è una malattia potenzialmente grave se non è individuata e curata per tempo. È dovuto alla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne, che hanno la capacità di staccarsi dal tessuto che le ha generate per invadere i tessuti circostanti e, col tempo, anche gli altri organi del corpo.
La senologia è un campo in cui vi sono stati e continuano ad esserci costanti notevoli progressi nella diagnostica e nel trattamento e dove è elemento fondamentale l’attività di prevenzione finalizzata all’anticipazione diagnostica della malattia in quanto i tumori in fase iniziale e di piccole dimensioni consentono interventi non mutilanti e con aumentate probabilità di guarigione . Infatti, la strategia chirurgica conservativa del seno, eventualmente associata ad altri trattamenti, si è andata progressivamente evolvendo nel corso degli anni e oggi coinvolge anche il trattamento dei linfonodi ascellari.
E’ altrettanto importante la multidisciplinarietà ed infatti , per esempio, interventi di chirurgia mammaria demolitivi sono sempre più spesso associati ad interventi di chirurgia ricostruttiva eseguiti con la presenza dello specialista in chirurgia plastica nel corso della medesima seduta operatoria e si procede alla biopsia del cosiddetto “linfonodo sentinella “ con relativa diagnosi intra-operatoria, anche per quanto riguarda la stadiazione, con metodica di analisi molecolare.
E’ una moderna branca della medicina, ad altissimo contenuto tecnologico, che si occupa della gestione mini-invasiva di problematiche cliniche e complicanze cliniche post-chirurgiche, come il controllo delle emorragie ed il drenaggio delle raccolte ascessuali, in passato affrontabili solo con complessi ed invasivi atti chirurgici.
In particolare in ambito oncologico, trova sempre maggiore applicazione nelle terapie loco- regionali nel trattamento dei tumori primitivi e secondari nei differenti distretti corporei quale alternativa terapeutica che si affianca ai tradizionali trattamenti chirurgici e medici.
Il principale scopo di queste tecniche è quello di utilizzare terapie sempre meno invasive, altamente efficaci e con disagio minimo per il paziente.
Oggi il paziente oncologico è sempre più affidato ad un team multispecialistico in grado di valutare ed utilizzare la varie possibilità terapeutiche adeguandole ai differenti stadi di malattia e alle diverse condizioni cliniche.
Tale confronto tra i vari specialisti permette di individuare il miglior percorso possibile, incrementare l’efficacia dei trattamenti con maggior beneficio a lungo termine del pazienteDRENAGGIO ASCESSI ADDOMINALI e PELVICI
Il drenaggio percutaneo delle raccolte addominali (epatiche, pancreatiche, peritoneali) o pelviche è
un presidio medico utilizzato per portare fuori dall’organismo (drenare) le raccolte di materiale purulento
accumulatesi.
Il dispositivo consiste in un tubicino lungo circa 40 centimetri, che attraverso una piccola incisione nella
cute viene introdotto dal fianco dell’addome o dalla parete addominale inferiore fino ad arrivare nella sede
dove è situata la raccolta; viene eseguito sotto la guida di una metodica di imaging quali l’ecografia o la
TAC.
Il materiale purulento viene raccolto esternamente in un sacchetto appositamente predisposto perché il
tubicino che viene utilizzato per il drenaggio è dotato, nel tratto che viene inserito nella raccolta
ascessuale, di numerosi forellini che consentono di raccogliere il pus e di scaricarlo nel sacchetto.
Il tubicino viene rimosso quando tutta la raccolta è stata drenata.
PROCEDURE RADIOLOGIA INTERVENTISTICA
La termoablazione con radiofrequenza dei tumori polmonari si sta rapidamente diffondendo come opzione terapeutica nei tumori
maligni primitivi non resecabili e nelle metastasi, in particolare da carcinoma colonrettale (CRC), con risulati incoraggianti. La tecnica
consiste nel posizionare un agoelettrodo,, che può essere singolo o dotato di uncini, al centro del tumore da trattare.
Si collega poi
l'agoelettrodo ad un generatore di RF che, una volta azionato, scalda gli uncini al passaggio della corrente con distruzione del tumore.
La terapia è ben tollerata, con scarse complicanze, viene eseguita in sala TAC in anestesia locale, con sedazione anestesiologica
leggera e il giorno dopo il trattamento il paziente può tornare a casa. La terapia può essere ripetuta in caso di trattamento incompleto
o di ricrescita del tumore.
Inoltre è bene ricordare che la termoablazione con RF polmonare non si sostituisce alla chirurgia ma la affianca in casi selezionati.
DRENAGGIO BILIARE PERCUTANEO e STENTING VIE BILIARI
Il drenaggio biliare percutaneo è un presidio medico utilizzato per ridurre il ristagno di bile
nel fegato provocato dal restringimento delle vie biliari, ripristinandone il normale passaggio nell'intestino.
Il dispositivo consiste in un tubicino lungo circa 40 centimetri, che attraverso una piccola incisione nella
cute viene introdotto dal fianco fino ad arrivare al fegato e da qui nelle vie biliari.
La raccolta della bile può avvenire esternamente in un sacchetto di raccolta appositamente predisposto
perché il tubicino che viene utilizzato per il drenaggio biliare è dotato, nel tratto che viene inserito nelle vie
biliari, di numerosi forellini che consentono di raccogliere la bile e di scaricarla in un sacchetto di raccolta.
La raccolta può avvenire anche internamente perché l'apice del tubicino può essere avanzato oltre il
punto ristretto della via biliare, permettendo di scaricare la bile direttamente nell'intestino.
In pazienti
selezionati, il catetere di drenaggio interno può essere sostituito da un'endoprotesi, ovvero un dispositivo
che, senza sporgere dalla cute, ripristina il normale scarico della bile in intestino.