PELLE

SINTESI

L’acne è una dermatosi infiammatoria della pelle che interessa le parti della cute con un’alta concentrazione di follicoli piliferi, strutture composte da bulbi piliferi (peli) associati a ghiandole sebacee che producono il sebo.

L’acne può manifestarsi con lesioni di diverso tipo che vanno dal brufolo alla cisti sotto pelle che compaiono sul viso, sul dorso e sul torace. L’acne maggiormente frequente nei giovani con storia familiare o personale di acne ma può derivare anche da stati fisici e psichici di passaggio, dovuti a variazioni evidenti dell’assetto ormonale o da momenti di particolare stress.

DIAGNOSI

L’acne può manifestarsi con lesioni di diverso tipo che vanno dal brufolo alla cisti sotto pelle che compaiono sul viso, sul dorso e sul torace. E’ bene rivolgersi a un dermatologo che valuterà la terapia più efficace per il singolo paziente.

TRATTAMENTI

L’acne è una malattia della pelle che può essere curata con terapie topiche (locali-creme e unguenti), ma anche con terapie sistemiche. In alcuni casi può essere sufficiente l’utilizzo di creme specifiche a domicilio o trattamenti esfolianti ambulatoriali.

In altri casi, invece, occorre affidarsi a trattamenti più specifici, come la terapia fotodinamica che prevede l’applicazione di un unguento foto-sensibilizzante contenente l’Acido 5 Amino Levulinico (ALA) sui punti della cute interessati dall’acne. L’ALA si concentra all’interno dei follicoli pilo sebacei infiammati. La successiva esposizione a una lampada a luce rossa provoca un’immediata sterilizzazione del follicolo e la scomparsa dell’infiammazione.

Per intervenire sulle cicatrici provocate dall’acne sulla cute, migliorando la superficie di quest’ultima, può essere utilizzato un apparecchio laser a Co2. Entrambi questi trattamenti possono essere ripetuti più volte perché non provocano alcun danno alla struttura della pelle.

SINTESI

La cellulite è una patologia provocata da numerosi e differenti processi patologici che interessano non solo il tessuto adiposo (grasso), ma anche il sistema circolatorio (microcircolo) e la pelle in superficie.

Nel tessuto sottocutaneo si verifica uno sbilanciamento del tessuto adiposo: le cellule di grasso (adipociti) si “gonfiano” e premono sul microcircolo, provocando ritenzione idrica e un’iniziale infiammazione.

Tutto questo si traduce sulla superficie cutanea con la tipica “pelle a buccia d’arancia”. La cellulite è un inestetismo tipicamente femminile e si manifesta agli arti inferiori (fianchi, glutei, coscia e ginocchio), ma anche all’addome e, in rari casi, agli arti superiori.

TRATTAMENTI

La cellulite è un disturbo multi-fattoriale e quindi l’approccio terapeutico è multidisciplinare: diversi specialisti coordinano i propri trattamenti finalizzati a migliorare l’inestetismo.

Gli specialisti elaborano quindi un piano di trattamento che richiede, per essere efficace, la collaborazione del paziente.

L’adesione a un piano di trattamento (biomesoterapia/intralipoterapia ed onde d’urto) avviene durante la visita preliminare. Il numero e la frequenza delle sedute viene decisa dallo specialista (o dagli specialisti) durante la visita in base al grado di gravità della cellulite (suddivisa in 4 stadi), alla sua estensione oltre che alle aspettative della persona interessata.

Il piano di trattamento, pensato su misura, si completa con una visita specialistica nutrizionale per supportare la paziente nel seguire una dieta salutare e uno stile di vita corretto; ad esempio, fare almeno 30 minuti di movimento aerobico al giorno, evitare cibi grassi nell’alimentazione, bere 2/3 litri di liquidi al giorno (ad esempio acqua, the o tisane non zuccherate) per permettere all’organismo di eliminare più in fretta le tossine liberate dai trattamenti.

LE TECNICHE

Mesoterapia
La mesoterapia è una tecnica di infiltrazione di soluzioni iniettabili nel derma, lo strato intermedio della pelle. Le sostanze iniettate sono tutte certificate, confezionate in ambiente sterile e di natura omotossicologica (omeopatica) detta biomesoterapia, o farmacologica detta intralipoterapia. La biomesoterapia utilizza sostanze omeopatiche che agiscono sul tessuto adiposo, sul microcircolo e sull’eliminazione delle tossine ed è indicata per tutti i 4 stadi della cellulite.

Intralipoterapia
L’intralipoterapia è invece una particolare mesoterapia che si avvale di un protocollo che stabilisce posologia, cadenza delle sedute oltre che una specifica modalità di infiltrazione nel tessuto; rappresenta, al momento, la tecnica più efficace e condivisa per il trattamento degli stadi iniziali della cellulite (1-2) e delle adiposità localizzate.
Per adiposità localizzata si intende un disequilibrio in eccesso di tessuto adiposo senza il coinvolgimento del microcircolo.

Onde d’urto
La terapia con onde d’urto è un trattamento di rigenerazione tissutale. A lungo utilizzata in urologia, questa tecnica si è poi estesa (onde d’urto focali, de-focalizzate e radiali) in ambito ortopedico, cardiaco, fisiatrico, odontostomatologico e cutaneo (vulnologico). La terapia con onde d’urto consiste nel trasferimento di un’energia di tipo acustico, attraverso manipoli diversi, dalla superficie cutanea al sottocute. La tecnica ripristina l’architettura del tessuto adiposo e migliora il microcircolo e l’elasticità cutanea. La durata della singola seduta è di circa 40 minuti, ed è un trattamento indolore. Il numero delle sedute varia da 6 a 10, con intervalli di 3/4 giorni l’una dall’altra.

SINTESI

Tra i tumori delle pelle, i melanomi meritano particolare attenzione perché sono più aggressivi delle altre neoplasie cutanee.

Il melanoma può insorgere sui preesistenti ma anche sulla cute senza nevi.

Il melanoma si sviluppa generalmente attorno ai 45-50 anni anche se l’età di insorgenza tende sempre più ad abbassarsi: la sua diffusione è in crescita in tutto il mondo anche se il più diffuso tumore della pelle resta il carcinoma basocellulare (almeno 50 volte superiore a quella dei melanomi) insieme al carcinoma spinocellulare che si sviluppano però in età più avanzata (sopra i 50 anni).

Una delle cause principali dei tumori cutanei non-melanocitari (carcinomi basocellulari e spinocellulari) è l’eccessiva esposizione della pelle al sole.

Fin dall’infanzia bisogna usare moderazione e buon senso per evitare danni cronici da una non corretta foto esposizione.

I tumori della pelle, se riconosciuti in tempo, possono essere curati e, nella gran parte dei casi, risolti.

DIAGNOSI

La mappatura dei nei è oggi un supporto fondamentale per la diagnosi di un eventuale tumore della pelle e per la valutazione nel tempo di lesioni pigmentate o non pigmentate della cute.

Per una corretta diagnosi clinica è necessario controllare la cute e le mucose visibili con il paziente spogliato e con un’adeguata illuminazione.

Esistono inoltre tecnologie non invasive e indolori in grado di migliorare la capacità diagnostica dello specialista, come la dermatoscopia in epiluminescenza. Questa tecnica prevede l’utilizzo di un piccolo strumento ottico manuale, il dermatoscopio, che ha una lente in grado di fornire ingrandimenti compresi tra 10 e 20 volte. È oggi dimostrato come la dermatoscopia incrementi la capacità di riconoscere una lesione sospetta rispetto alla semplice visione a occhio nudo, dal 70% al 92% dei casi, permettendo diagnosi sempre più precoci.

La mappatura nei è quindi la visione dell’intero mantello cutaneo con l’ausilio della dermatoscopia in epiluminescenza che permette di salvare, con opportuni sistemi computerizzati, le immagini delle lesioni. Tali immagini possono essere, dietro un accettazione di consenso, condivise con il medico curante ma anche consegnate allo stesso paziente in formato elettronico, per permettere anche il controllo e il confronto delle lesioni dubbie nel tempo e da parte di altri specialisti.

TRATTAMENTI

In caso di lesioni dubbie o sospette, su consiglio dello specialista, si esegue, in anestesia locale, l’asportazione chirurgica della lesione e successivo esame istologico della stessa.
Nella maggior parte dei casi l’intervento è in regime ambulatoriale; solo in casi selezionati o per co-morbilità del paziente può essere eseguito in regime di day hospital.

SINTESI

La psoriasi è una malattia cronica, multifattoriale, che interessa il 2-3% della popolazione mondiale e circa il 20-30% dei pazienti necessitano di terapie personalizzate che richiedo tempi considerevoli per permettere un buon controllo della malattia.

La psoriasi è una malattia cronica, multifattoriale, che si manifesta con chiazze eritemato-desquamanti nelle sedi tipiche dei gomiti e della ginocchia bilateralmente.

Colpisce anche il tronco, il cuoio capelluto, le mani e i piedi.

Il prurito, avvertito prevalentemente nelle ore notturne, porta alla formazione di lesioni da grattamento (crostose) che provocano un peggioramento della condizione infiammatoria e quindi della psoriasi stessa.

DIAGNOSI&TRATTAMENTI

Una prima visita dermatologica stabilisce la diagnosi di psoriasi o valuta il decorso della patologia nel tempo (controlli) se già accertata.

Essendo la psoriasi una patologia cronica, la cui causa è legata a diversi fattori, la terapia resta sintomatica ma non curativa. Si cerca cioè di risolvere la sintomatologia senza essere in grado di poter guarire completamente la psoriasi che, spesso, può andare incontro a lunghi periodi di remissione.

Esistono diverse forme cliniche di psoriasi. Per alcune di esse (quello che colpiscono zone poco estese, tipo mani e piedi) è possibile effettuare la terapia fotodinamica (PDT) che ha un’azione sfiammante e desquamante sulle lesioni.

SINTESI

L’emangioma è caratterizzato da una protuberanza anche vistosa e di colore rosso cupo o viola, formata da numerosi vasi sanguinei intrecciati tra di loro.

Gli angiomi della pelle sono neoformazioni per lo più benigne, dovute all’anormale sviluppo cellulare dei vasi sangunei.o linfatici.

La forma più comune di angioma cutaneo è l’emangioma, che consiste in una proliferazione dei vasi sanguinei ed appare solitamente alla nascita o nel corso del primo anno di vita, per poi recedere spontaneamente nel tempo, senza richiedere alcun trattamento.

Molto più raro è il linfangioma, che interessa i vasi linfatici e può essere di natura capillare o cistica.

Il linfangioma, estremamente più raro, consiste invece in una malformazione del sistema linfatico, e può capitare a qualsiasi età ed in ogni parte del corpo, ma nel 90% dei casi occorre nei bambini di età inferiore ai due anni ed interessa la testa o il collo, con la formazione di una massa sottocutanea. Essa può comportare qualche pericolo se nella crescita va a comprimere organi interni.

Come detto, gli emangiomi si presentano, nella loro fase iniziale, come macchie di colore rosso scuro che poi evolvono in una massa spugnosa, in rilievo, che cresce piuttosto rapidamente fino ad un diametro di 5-8 centimetri. Possono verificarsi ovunque sulla superficie della pelle. Dal secondo anno di vita, solitamente entra in una fase stabile, per scomparire lentamente. Il 50% di queste neoformazioni è totalmente assorbito entro i cinque anni del bambino, ed entro il decimo anno scompaiono quasi nella totalità dei casi.

Il linfangioma può presentarsi in diverse forme. In ogni caso, i linfangiomi che non derivano da cause esterne, sebbene possano diventare evidenti molti anni dopo, si formano entro il secondo anno di vita. Se il Linfangioma è molto superficiale si formano numerose vescicole, che facilmente si rompono facendo fuoriuscire la linfa. In questi casi si interviene chirurgicamente per bloccare la perdita di linfa.

DIAGNOSI

Solitamente, la diagnosi di queste lesioni si effettua con un semplice esame fisico, nel corso di una visita medica. Per essere certi della natura della lesione, si può talvolta ricorrere ad esami ecografici o all’esame istologico del tessuto interessato.

TRATTAMENTI

La maggior parte degli emangiomi non richiede alcun trattamento. In ogni caso, quando l’emangioma si presenta in forme particolarmente severe o la sua presenza può compromettere il corretto sviluppo osseo del bambino è possibile la rimozione chirurgica o il trattamento con farmaci specifici, che mandano in remissione l’emangioma.

I linfangiomi possono invece, in alcuni casi, necessitare la rimozione chirurgica o altri trattamenti, per prevenire i problemi derivanti dalla pressione esercitata sugli organi interni o sulle vie respiratorie.

Non esiste alcun metodo di prevenire la formazione degli angiomi, anche in virtù della loro natura, spesso ereditaria, e del fatto che spessissimo compaiono nelle prime fasi di vita del bambino.

SINTESI

La dermatite consiste in una reazione della pelle a fattori esterni (allergeni, chimici, fisici) o interni (liberazione dei fattori dell’infiammazione ).

Si definisce dermatite un’infiammazione della pelle che può avere svariate cause e assumere diverse forme. Le più comuni hanno un’origine irritativa o allergica e corrispondono a una reazione verso fattori esterni o interni che si manifesta con eruzioni cutanee diffuse. Le dermatiti si differenziano in dermatite irritativa, allergica, eczematosa, infiammatoria, reattiva ecc.

Le forme più comuni di dermatite sono: • Dermatite atopica o eczema atopico: molto comune nell’età infantile, si manifesta con arrossamento e vescicole in corrispondenza delle pieghe della pelle, ad esempio nei gomiti, nelle ginocchia e nel collo, in cui l’umidità favorisce l’irritazione della pelle.
• Dermatite seborroica: l’infiammazione cutanea si accompagna desquamazione intensa. È frequente sul cuoio capelluto, causando la forfora, o nei neonati come crosta lattea, e sul volto.
• Dermatite da contatto: causata dal contatto con sostanze urticanti (come l’ortica) o irritanti (come detersivi o altre sostanze chimiche) o il veleno di insetti, è fortemente irritativa e può dar vita a vescicole nell’area interessata.

I sintomi della dermatite variano in base all’origine. Generalmente, hanno in comune una manifestazione cutanea improvvisa caratterizzata da rossore, desquamazione, vescicole, bolle, erosioni e crosticine. L’eruzione cutanea può essere più o meno fastidiosa e causare una sensazione di prurito o calore più o meno intensa, spingendo la persona a grattarsi con energia. Questa situazione può comportare lacerazioni e ferite e un rischio indiretto di infezione.

DIAGNOSI

Per la diagnosi della dermatite generalmente è necessaria l’osservazione dei sintomi durante una visita dermatologica.
In caso di dermatite allergica, il dermatologo può condurre test allergologici, come il Patch Test, attraverso il quale si possono identificare le sostanze che l’hanno provocata.

TRATTAMENTI

Il trattamento della dermatite differisce a seconda delle cause. Sono disponibili in commercio prodotti lenitivi di automedicazione, in grado di alleviare momentaneamente l’infiammazione e il prurito, tra cui le creme all’ossido di zinco e magnesio silicato. Tuttavia è sempre meglio ricorrere alla prescrizione di un medico per individuare la terapia più adatta.

L’eczema e le dermatiti allergiche possono essere curate con prodotti a base di cortisone per un periodo limitato di tempo.

SINTESI

La follicolite è un’infezione dei follicoli piliferi che, se molto grave, può causare la perdita definitiva dei peli e lasciare antiestetiche macchie o cicatrici.

La follicolite, anche quando di lieve entità, può essere un problema fastidioso e imbarazzante. Possono esserne distinti fondamentalmente due tipi: le forme superficiali e quelle profonde. In genere i casi più lievi tendono a risolversi da soli e non danno luogo a complicazioni. Nei casi più gravi è invece possibile che la follicolite degeneri in foruncolosi (una situazione in cui si sviluppa una serie di foruncoli sulla pelle), che porti alla formazioni di cicatrici o macchie scure o che distrugga permanentemente il follicolo pilifero.

Alla base della follicolite c’è un’infezione dei follicoli piliferi da parte di batteri fra i quali il più comune è lo Staphylococcus aureus. L’infezione è promossa da danni nel follicolo dovuti a sfregamenti (ad esempio durante la rasatura o a causa di indumenti stretti), da una sudorazione eccessiva, da malattie infiammatorie come l’acne o da danni alla pelle come abrasioni ed escoriazioni o dall’uso di cerotti o nastri adesivi o oggetti di plastica.

In genere l’infezione si manifesta con la comparsa di infiammazione attorni allo sbocco di un follicolo pilifero spesso con la formazione dalla punta gialla (pustola). La follicolite può essere dolorosa. La pelle dell’area interessata può essere arrossata. In caso di follicolite profonda l’infezione inizia più in profondità nell’area circostante il follicolo e lo coinvolge completamente, portando alla formazione di ascessi rigonfi che possono rompersi facendo fuoriuscire il pus presente al loro interno e che sono dolenti.

Non esiste una vera e propria strategia preventiva nei confronti della follicolite, ma è consigliabile evitare indumenti troppo stretti o con tessuti ruvidi, radersi in modo atraumatico e applicare dopo il Gel Astringente al Cloruro d’Alluminio ed evitare di grattare le lesioni pruriginose.

DIAGNOSI

Per diagnosticare la follicolite è sufficiente che il medico osservi l’aspetto caratteristico della follicolite.

TRATTAMENTI

Spesso i casi di follicolite lieve guariscono da soli. Quando ciò non avviene la terapia dipende dal tipo e dalla gravità dell’infezione.

In caso di follicoliti a tipo foruncolosi si prescrive l’antibiotico per via orale.

La singola follicolite può essere trattata applicandovi sopra Gel Astringente al Cloruro d’Alluminio. Per le follicoliti recidivanti si esegue un trattamento preventivo utilizzando la sera, per frizione, un esfoliante a base di Acido Glicolico e Acido Salicilico.

È sconsigliato spremere la follicolite perché si rischia di diffondere l’infiammazione e di creare una macchia o cicatrice.

SINTESI

Il lipoma è un tumore benigno formato da tessuto adiposo. Solitamente si presenta circoscritto e limitato da una capsula. Generalmente preferisce svilupparsi nel tessuto adiposo sottocutaneo, ma può comparire anche in altre sedi (mammella, rene, intestino, articolazioni). Guarisce se asportato.

I lipomi si presentano come masse pastose al tatto e sono piuttosto facili da identificare perché si muovono facilmente con una leggera pressione delle dita. Possono insorgere a qualsiasi età, ma sono più frequenti dopo i 50 anni.

La causa che innesca lo sviluppo dei lipomi è ancora sconosciuta. Dal momento che il disturbo di presenta frequentemente all’interno di una stessa famiglia, si ipotizza che nella suscettibilità all’insorgenza le cause genetiche giochino un ruolo importante.

Il lipoma si presenta come un nodulo di grasso sotto la pelle. Generalmente non è più grande di 5 centimetri di diametro. Appare più frequentemente su collo, spalle, schiena, addome, braccia e cosce. È morbido e pastoso al tatto e si muove facilmente con una leggera pressione delle dita. La maggior parte delle volte non comporta alcun disturbo, ma può provocare dolore se comprime i nervi vicini.

Per scoraggiare il più possibile l’insorgenza di tumori e di altre patologie, oltre a eseguire regolarmente i controlli medici per una corretta diagnosi precoce, è bene seguire anche altre regole:
non fumare;
mangiare molta frutta e verdura;
limitare il consumo di grassi soprattutto animali;
limitare il consumo di sostanze alcoliche ed evitare l’uso di sostanze stupefacenti;
tenere sotto controllo il peso corporeo;
non esporsi troppo alla luce del sole e limitare l’uso di lampade abbronzanti;
condurre una vita sessuale responsabile.

DIAGNOSI

Per diagnosticare un lipoma il medico si avvale di:
Esame fisico generale;
Rimozione di un campione di tessuto (biopsia) per effettuarne l’analisi;
Ecografia;
Altri test di imaging, come risonanza magnetica o Tac, se il lipoma è grande, ha caratteristiche insolite o sembra collocato più in profondità rispetto al tessuto adiposo;

TRATTAMENTI

Solitamente non è necessario che il lipoma venga trattato. Se però si colloca in una posizione fastidiosa, provoca dolore o cresce troppo, può essere rimosso. Le procedure di rimozione includono:
1.Rimozione chirurgica;
2.Liposuzione;
3.Iniezioni di steroidi (questa pratica generalmente riduce il lipoma, ma non lo elimina completamente);

SINTESI

Le piaghe da decubito sono ulcere nella pelle causate dalla pressione del corpo nei soggetti allettati o ipomobili.

Quando la pelle viene sfregata a lungo o è sottoposta a pressioni prolungate è possibile che si formino delle ulcere che prendono il nome di piaghe da decubito. Le zone in cui compaiono più spesso sono glutei, gomiti, anche, talloni, caviglie, spalle, schiena, nuca. Si tratta di un problema tipico in caso di permanenze prolungate a letto (ad esempio a causa di gravi malattie) che deve essere curato in modo opportuno per evitare infezioni anche serie. Altre condizioni a rischio sono l’uso prolungato di una carrozzella, l’impossibilità di muovere alcune parti del corpo a causa di patologie come la sclerosi multipla, soffrire di malattie che influenzano la circolazione del sangue (ad esempio il diabete), la malnutrizione, l’incontinenza urinaria o intestinale e una pelle particolarmente fragile.

Le piaghe da decubito si presentano inizialmente come aree di pelle arrossata il cui aspetto peggiora con il passare del tempo, fino alla formazione di vesciche prima e di ferite aperte poi, il cui colore varia dal viola al marrone. In caso di immobilità prolungata è bene fare attenzione alle aree in cui si potrebbero formare le piaghe da decubito, controllandole quotidianamente.

In generale, è consigliabile:
• cambiare posizione almeno ogni due ore;
• utilizzare cuscini, pelli di pecora, crema lenitiva e altri presidi antidecubito che possono aiutare a ridurre la pressione;
• garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata;
• mantenere la pelle pulita e asciutta;
• lavare e asciugare bene la pelle dopo aver urinato e defecato.

DIAGNOSI

La diagnosi si basa sull’osservazione dell’aspetto della pelle. Un’attenta analisi delle piaghe permette di classificarle in uno di 4 possibili stadi:
stadio I: la pelle è arrossata e se premuta non diventa bianca;
stadio II: è presente una vescica o una ferita aperta e l’area circostante può essere rossa o irritata;
stadio III: è presente una vera e propria apertura della pelle, detto cratere, che indica il danneggiamento delle strutture sottostanti l’epidermide;
stadio IV: i danni coinvolgono muscoli e ossa e, a volte, tendini e articolazioni.

TRATTAMENTI

Il trattamento delle piaghe da decubito richiede di eliminare la pressione superficiale sulla pelle per far tornare la circolazione del sangue. Per fare questo si utilizzano appositi presidi – detti appunto antidecubito – come cuscini, sollevatori, materassi in poliuretano, ecc.
• L’ulcera deve essere mantenuta pulita seguendo le indicazioni fornite dal medico o dall’infermiere.
• In genere la pulizia viene effettuata con un antisettico in soluzione acquosa.
• Sulla piaga e dentro il cratere si applica l’apposito unguento cicatrizzante (unguento ai PEG con Allantoina).
• La piaga deve poi essere ricoperta con una garza di cotone traspirante.
• Alimentarsi in modo sano favorisce il processo di guarigione.
• In caso di formazione di pus o di odori sgradevoli o se l’area circostante all’ulcera dovesse arrossarsi o riscaldarsi è bene rivolgersi al proprio medico.

SINTESI

La cellulite è una patologia provocata da numerosi e differenti processi patologici che interessano non solo il tessuto adiposo (grasso), ma anche il sistema circolatorio (microcircolo) e la pelle in superficie.

Nel tessuto sottocutaneo si verifica uno sbilanciamento del tessuto adiposo: le cellule di grasso (adipociti) si “gonfiano” e premono sul microcircolo, provocando ritenzione idrica e un’iniziale infiammazione.

Tutto questo si traduce sulla superficie cutanea con la tipica “pelle a buccia d’arancia”. La cellulite è un inestetismo tipicamente femminile e si manifesta agli arti inferiori (fianchi, glutei, coscia e ginocchio), ma anche all’addome e, in rari casi, agli arti superiori.

TRATTAMENTI

La cellulite è un disturbo multi-fattoriale e quindi l’approccio terapeutico è multidisciplinare: diversi specialisti coordinano i propri trattamenti finalizzati a migliorare l’inestetismo.

Gli specialisti elaborano quindi un piano di trattamento che richiede, per essere efficace, la collaborazione del paziente.

L’adesione a un piano di trattamento (biomesoterapia/intralipoterapia ed onde d’urto) avviene durante la visita preliminare. Il numero e la frequenza delle sedute viene decisa dallo specialista (o dagli specialisti) durante la visita in base al grado di gravità della cellulite (suddivisa in 4 stadi), alla sua estensione oltre che alle aspettative della persona interessata.

Il piano di trattamento, pensato su misura, si completa con una visita specialistica nutrizionale per supportare la paziente nel seguire una dieta salutare e uno stile di vita corretto; ad esempio, fare almeno 30 minuti di movimento aerobico al giorno, evitare cibi grassi nell’alimentazione, bere 2/3 litri di liquidi al giorno (ad esempio acqua, the o tisane non zuccherate) per permettere all’organismo di eliminare più in fretta le tossine liberate dai trattamenti.

LE TECNICHE

Mesoterapia
La mesoterapia è una tecnica di infiltrazione di soluzioni iniettabili nel derma, lo strato intermedio della pelle. Le sostanze iniettate sono tutte certificate, confezionate in ambiente sterile e di natura omotossicologica (omeopatica) detta biomesoterapia, o farmacologica detta intralipoterapia. La biomesoterapia utilizza sostanze omeopatiche che agiscono sul tessuto adiposo, sul microcircolo e sull’eliminazione delle tossine ed è indicata per tutti i 4 stadi della cellulite.

Intralipoterapia
L’intralipoterapia è invece una particolare mesoterapia che si avvale di un protocollo che stabilisce posologia, cadenza delle sedute oltre che una specifica modalità di infiltrazione nel tessuto; rappresenta, al momento, la tecnica più efficace e condivisa per il trattamento degli stadi iniziali della cellulite (1-2) e delle adiposità localizzate.
Per adiposità localizzata si intende un disequilibrio in eccesso di tessuto adiposo senza il coinvolgimento del microcircolo.

Onde d’urto
La terapia con onde d’urto è un trattamento di rigenerazione tissutale. A lungo utilizzata in urologia, questa tecnica si è poi estesa (onde d’urto focali, de-focalizzate e radiali) in ambito ortopedico, cardiaco, fisiatrico, odontostomatologico e cutaneo (vulnologico). La terapia con onde d’urto consiste nel trasferimento di un’energia di tipo acustico, attraverso manipoli diversi, dalla superficie cutanea al sottocute. La tecnica ripristina l’architettura del tessuto adiposo e migliora il microcircolo e l’elasticità cutanea. La durata della singola seduta è di circa 40 minuti, ed è un trattamento indolore. Il numero delle sedute varia da 6 a 10, con intervalli di 3/4 giorni l’una dall’altra.

SINTESI

L’acne è una dermatosi infiammatoria della pelle che interessa le parti della cute con un’alta concentrazione di follicoli piliferi, strutture composte da bulbi piliferi (peli) associati a ghiandole sebacee che producono il sebo.

L’acne può manifestarsi con lesioni di diverso tipo che vanno dal brufolo alla cisti sotto pelle che compaiono sul viso, sul dorso e sul torace. L’acne maggiormente frequente nei giovani con storia familiare o personale di acne ma può derivare anche da stati fisici e psichici di passaggio, dovuti a variazioni evidenti dell’assetto ormonale o da momenti di particolare stress.

DIAGNOSI

L’acne può manifestarsi con lesioni di diverso tipo che vanno dal brufolo alla cisti sotto pelle che compaiono sul viso, sul dorso e sul torace. E’ bene rivolgersi a un dermatologo che valuterà la terapia più efficace per il singolo paziente.

TRATTAMENTI

L’acne è una malattia della pelle che può essere curata con terapie topiche (locali-creme e unguenti), ma anche con terapie sistemiche. In alcuni casi può essere sufficiente l’utilizzo di creme specifiche a domicilio o trattamenti esfolianti ambulatoriali.

In altri casi, invece, occorre affidarsi a trattamenti più specifici, come la terapia fotodinamica che prevede l’applicazione di un unguento foto-sensibilizzante contenente l’Acido 5 Amino Levulinico (ALA) sui punti della cute interessati dall’acne. L’ALA si concentra all’interno dei follicoli pilo sebacei infiammati. La successiva esposizione a una lampada a luce rossa provoca un’immediata sterilizzazione del follicolo e la scomparsa dell’infiammazione.

Per intervenire sulle cicatrici provocate dall’acne sulla cute, migliorando la superficie di quest’ultima, può essere utilizzato un apparecchio laser a Co2. Entrambi questi trattamenti possono essere ripetuti più volte perché non provocano alcun danno alla struttura della pelle.

SINTESI

La cellulite è una patologia provocata da numerosi e differenti processi patologici che interessano non solo il tessuto adiposo (grasso), ma anche il sistema circolatorio (microcircolo) e la pelle in superficie.

Nel tessuto sottocutaneo si verifica uno sbilanciamento del tessuto adiposo: le cellule di grasso (adipociti) si “gonfiano” e premono sul microcircolo, provocando ritenzione idrica e un’iniziale infiammazione.

Tutto questo si traduce sulla superficie cutanea con la tipica “pelle a buccia d’arancia”. La cellulite è un inestetismo tipicamente femminile e si manifesta agli arti inferiori (fianchi, glutei, coscia e ginocchio), ma anche all’addome e, in rari casi, agli arti superiori.

TRATTAMENTI

La cellulite è un disturbo multi-fattoriale e quindi l’approccio terapeutico è multidisciplinare: diversi specialisti coordinano i propri trattamenti finalizzati a migliorare l’inestetismo.

Gli specialisti elaborano quindi un piano di trattamento che richiede, per essere efficace, la collaborazione del paziente.

L’adesione a un piano di trattamento (biomesoterapia/intralipoterapia ed onde d’urto) avviene durante la visita preliminare. Il numero e la frequenza delle sedute viene decisa dallo specialista (o dagli specialisti) durante la visita in base al grado di gravità della cellulite (suddivisa in 4 stadi), alla sua estensione oltre che alle aspettative della persona interessata.

Il piano di trattamento, pensato su misura, si completa con una visita specialistica nutrizionale per supportare la paziente nel seguire una dieta salutare e uno stile di vita corretto; ad esempio, fare almeno 30 minuti di movimento aerobico al giorno, evitare cibi grassi nell’alimentazione, bere 2/3 litri di liquidi al giorno (ad esempio acqua, the o tisane non zuccherate) per permettere all’organismo di eliminare più in fretta le tossine liberate dai trattamenti.

LE TECNICHE

Mesoterapia
La mesoterapia è una tecnica di infiltrazione di soluzioni iniettabili nel derma, lo strato intermedio della pelle. Le sostanze iniettate sono tutte certificate, confezionate in ambiente sterile e di natura omotossicologica (omeopatica) detta biomesoterapia, o farmacologica detta intralipoterapia. La biomesoterapia utilizza sostanze omeopatiche che agiscono sul tessuto adiposo, sul microcircolo e sull’eliminazione delle tossine ed è indicata per tutti i 4 stadi della cellulite.

Intralipoterapia
L’intralipoterapia è invece una particolare mesoterapia che si avvale di un protocollo che stabilisce posologia, cadenza delle sedute oltre che una specifica modalità di infiltrazione nel tessuto; rappresenta, al momento, la tecnica più efficace e condivisa per il trattamento degli stadi iniziali della cellulite (1-2) e delle adiposità localizzate.
Per adiposità localizzata si intende un disequilibrio in eccesso di tessuto adiposo senza il coinvolgimento del microcircolo.

Onde d’urto
La terapia con onde d’urto è un trattamento di rigenerazione tissutale. A lungo utilizzata in urologia, questa tecnica si è poi estesa (onde d’urto focali, de-focalizzate e radiali) in ambito ortopedico, cardiaco, fisiatrico, odontostomatologico e cutaneo (vulnologico). La terapia con onde d’urto consiste nel trasferimento di un’energia di tipo acustico, attraverso manipoli diversi, dalla superficie cutanea al sottocute. La tecnica ripristina l’architettura del tessuto adiposo e migliora il microcircolo e l’elasticità cutanea. La durata della singola seduta è di circa 40 minuti, ed è un trattamento indolore. Il numero delle sedute varia da 6 a 10, con intervalli di 3/4 giorni l’una dall’altra.